STORIA DEL LOGO “SCOPRIRE L’ALTRO”
Non mi sembra vero che dopo tre anni dalla nascita di questo blog, io possa raccontarti la storia del logo “Scoprire l’altro”.
Per chi scrive a livello semiprofessionista, esprimere in parole ciò che sente è qualcosa di abbastanza facile, o almeno dovrebbe esserlo. In questo caso, però, mi trovo in difficoltà perché si tratta di presentarti una buona parte della mia identità: il logo per il blog “Scoprire l’altro”.
Raccontare la storia di un logo è un processo che ha a che fare molto più con la psicologia di quanto si pensi perché esprime ciò che ci smuove dal profondo. Si tratta di esprimere noi stessi senza filtri, senza armature, senza vergogna.
Non basta solo metterci un po’ di coraggio, ci vuole anche un po’ di fortuna nel trovare chi può aiutarti a rendere visibile l’invisibile.
Ammetto di avere avuto davvero fortuna nel trovare in Federico Marchetti la persona che ha reso possibile questo mio desiderio.
Federico è stato davvero prezioso perché ha colto l’essenza del progetto e l’ha sviluppata con intelligenza, cura e professionalità.
Federico Marchetti: chi è?
Federico è un giovane artista torinese che ha iniziato da autodidatta per poi specializzarsi nelle arti figurative e digitali presso la Scuola Internazionale di Comics. Questo lo ha portato a strutturare il suo lavoro, dandogli una direzione definita.
Dopo aver seguito il lavoro di un pittore iperrealista, ha deciso di sperimentarsi su diversi soggetti: paesaggi, ritratti, arte astratta.
Proprio il ritratto lo ispira molto: inizia dipingendo volti di attori cinematografici, in seguito esplora anche soggetti come i pianeti e le macchine. Nel ritratto “classico”, c’è un aspetto interessante che mi ha fatto notare Federico: chi commissiona l’opera ha la curiosità di vedersi da un altro punto di vista.
Come per i ritratti, anche per il logotipo del blog “Scoprire l’altro”, il suo lavoro è stato certosino, così accurato da rasentare la perfezione; è un qualcosa che io capisco bene perché ha a che fare con la passione per quello che fai. Per lui, il lavoro e l’analisi su ciò che lo circonda è una ricerca senza fine.
Per farti comprendere meglio l’approfondimento fatto, condivido un estratto della sua analisi:
“Il primo profilo, la luce solare, posizionata al livello delle orecchie, rimanda all’ascolto, al sentire, all’apertura verso l’altro. Il sentire qui è inteso come sentire dell’anima, sentire una determinata vibrazione che connette gli uni agli altri. Il secondo profilo racchiude in sé un altro significato: una lente di ingrandimento, con la quale si studia il mondo. Il terzo profilo è quello che vediamo attorno a noi: la gente, i colori, gli usi e costumi delle persone. È la vita di tutte le forme di vita e le loro sfumature.”
La storia del logo “Scoprire l’altro” ha un Pro-logo
Esprimere ciò che siamo è probabilmente una delle cose più difficili: in parte sembra qualcosa di naturale e intuitivo, dall’altra porta a scoperchiare tutta una serie di cose.
Il blog “Scoprire l’altro” è partito senza alcun logo: dapprincipio pensavo a dei profili, dei volti umani, ma avevo abbandonato l’idea.
Poi ho avuto la possibilità di vedere alcuni lavori di Federico e, dopo essere entrata un po’ nel suo “mondo”, si è fatta strada in me un’intuizione. Pur essendo poco adatta a un logo grafico, la pittura mi sembrava si potesse sposare bene con la mia idea di associare linearità e il suo opposto.
E ciò che ne è scaturito mi ha dato abbastanza ragione. . .
Ho pensato nuovamente a tre profili e gli ho chiesto di creare delle rappresentazioni che fossero quasi delle “storie” all’interno di essi.
L’interno dei profili presuppone un confine, cioè la linea dei profili dove all’interno ci sono le interazioni, gli incontri e la vita delle persone che interagiscono. La linea dei profili potrebbe segnare anche il profilo di 3 mondi: mentale, astrale e fisico; tre profili, tre modi di incontrarsi.
Il logo “Scoprire l’altro”
- Profilo più vicino a noi = il sole che rimanda alla luce
- L’azzurrino del viso di mezzo = un prisma, uno specchio, il plasma, la lente di ingrandimento, per irradiare più forte
- Terzo viso = le manifestazioni dei colori del mondo
Le manifestazioni colorate sono sia le etnie differenti che le sfumature interne in ognuno di noi. Per far sì che avvenga la manifestazione colorata serve sia la luce (nel primo profilo) che può essere un sole o una luce interna che, se sviluppata in ogni individuo, può essere emanata ed essere ricevuta da altri esseri umani.
Il volto di mezzo è sì una lente, ma anche tutto il non manifesto, l’invisibile che governa le nostre teste, ma è anche l’unica cosa più visibile delle altre, la lente entro la quale vediamo il mondo, lo scrutiamo, lo studiamo.
Infine, il terzo volto è il risultato visibile di quella manifestazione. Le etnie differenti sono soltanto il risultato di questa magnifica varietà, osservata dalla lente. La lente (il volto di mezzo) può essere tradotta come tutto ciò in grado di servire da lente per studiarci. Libri, musica, studio di noi stessi eccetera, noi ci studiamo e possiamo studiare anche gli altri.
I colori sulla terza testa indicano gli usi differenti in alcune parti del mondo, dove si indossano berretti, bende, usi differenti, insomma, ma sotto a quelli ci sono sempre dei volti, e sono uguali a tutti.
Credits:
Il paragrafo “Il logo Scoprire l’altro” è stato interamente scritto da Federico Marchetti – Facebook
Veronica Curvietto e Federico Marchetti per le immagini all’interno dell’articolo
Photo by Ave Calvar Martinez from Pexels per l’immagine in evidenza