LAURENCE ANYWAYS E IL DESIDERIO DI UNA DONNA
Laurence Anyways e il desiderio di una donna è il meraviglioso film scritto e diretto da Xavier Dolan, uscito nelle sale nel 2012.
Ho avuto la fortuna di poter rivedere il film in occasione della giornata per l’orgoglio LGBT.
Xavier Dolan è un regista che ho scoperto quando non era ancora conosciuto a livello internazionale e che mi è piaciuto subito moltissimo per i temi trattati e per il modo in cui li tratta.
Ho seguito un workshop sulla critica cinematografica, curato da Longtake, e ho scelto di fare un’analisi di Laurence Anyways come esercitazione. Due mesi prima avevo partecipato a un altro loro corso centrato su Dolan.
Vincitore della Queer Palm e del premio per la miglior attrice (Suzanne Clément), Laurence Anyways e il desiderio di una donna è il terzo film di Xavier Dolan e il suo film più malinconico.
Laurence Anyways e il desiderio di una donna: analisi del film
La storia di Laurence può essere la storia di molti. Ognuno di noi trascorre parte della propria vita alla ricerca di sé e di un posto nel mondo, il più possibile appagante.
Vita e morte si intersecano: il protagonista fa morire la parte maschile per far rinascere quella femminile. Laurence passa attraverso una sorta di elaborazione del lutto (uno dei temi della cinematografia del regista canadese), per crearsi la sua identità.
Il montaggio aiuta molto a rendere gli stati d’animo dei due protagonisti: il rapporto tra immagini e suoni è un tratto distintivo nel cinema di Dolan.
In questo film, l’intreccio tra musiche anni ’80/’90 (siamo vicini al nuovo millennio) e le inquadrature fatte ad arte, così come la scelta dei costumi, catalizza il pubblico.
Così come sono estremamente affascinanti le scene ralenti o in slow-motion, rese particolarmente vive dall’arcobaleno di colori degli abiti e dal bianco accecante del paesaggio canadese. A questo proposito, è bellissimo il contrasto armonico che si viene a creare, vista la presenza dell’uno all’interno dell’altro.
Il bianco ha anche una ricca simbologia: rappresenta la voglia di cambiamento, la purezza, la spiritualità.
L’amore che lega Laurence e Fred è limpido, trasparente, autentico; queste caratteristiche rimandano anche a uno dei quattro elementi della natura: l’acqua.
L’acqua simbolizza la vita, l’energia materna, ma anche l’inconscio e il mondo emotivo.
La scena in cui Fred legge il libro che le ha inviato Laurence è potentissima: la donna viene inondata da una pioggia incessante che arriva dall’alto, quasi come se fosse uno tsunami.
Fare luce nel buio
Dalla trasparenza dell’acqua, si passa a quella della luce, talmente è accecante e luminosa che sembra fondersi con lo schermo. Chissà se Dolan intendesse la luce come “mezzo” per Laurence di scoprirsi davanti agli altri: vale a dire far luce su quel che si è.
Laurence Anyways e il desiderio di una donna è un film ricchissimo di simboli e significati, tutti importanti e che rimandano, in un modo o nell’altro, a un grandissimo desiderio di vivere e d’amare.
Il film porta lo spettatore a farsi delle domande anche sulla propria parte nascosta, sulle contraddizioni dell’animo umano.
In diverse scene dialogate, Laurence e Fred vengono inquadrati con un lato del viso in ombra, quasi per comunicare l’idea che ognuno di noi ha una parte misteriosa.
E il mistero parte già dal nome del protagonista: Laurence può essere sia maschile che femminile, come a rivelare all’esterno la compresenza interna di due parti.
Compresenza che poi, chi più chi meno, abbiamo tutti.
Photo credit: Elina Krima da Pexels per l’immagine di copertina; il Forum di Onda Rock per l’immagine (gif) di Fred; fonti Google per le immagini di Laurence e Fred.