COME RAGGIUNGERE L’EQUILIBRIO GRAZIE A UN LIBRO: EQUILIBRI D’ORIENTE
EquiLibri d’Oriente è un progetto culturale realizzato e sviluppato da giovani musulmani appassionati di letteratura; un bel modo di raggiungere l’equilibrio grazie a un libro.
Ognuno di noi esplora diversi modi per raggiungere l’equilibrio: la cultura letteraria può far molto, a mio parere.
Ho conosciuto l’associazione l’anno scorso, al Circolo dei lettori (Torino), in occasione dell’incontro “Poeti arabi siciliani”, prima dell’estate.
Sono poi tornata a seguire gli appuntamenti a partire da dicembre, seguendoli anche sui loro canali social.
La passione e l’impegno che animavano questi ragazzi mi ha incuriosito e ho voluto saperne di più.
Ho avuto il grande piacere di farmi raccontare EquiLibri d’Oriente da alcuni suoi esponenti: Hana, Fedoua, Leila e Mohammad Asghar.
Hana si occupa della comunicazione e della parte grafica, Fedua è la vice responsabile prove, Leila si occupa della promozione degli eventi e della newsletter, Mohammad Asghar è il vicepresidente e gestisce anche la logistica.
Grazie Hana, Fedua, Leila e Mohammad Asghar per questa intervista.
Trovo molto bello il nome del vostro progetto, soprattutto il termine “equilibri”. Posso chiedervi perché avete scelto proprio questa parola?
EquiLibri d’Oriente, nato inizialmente come progetto a Torino nel 2012, è diventato poi un’associazione culturale nel 2016, libera e apolitica, creata da un gruppo di giovani musulmani, in prevalenza studenti.
Si voleva coinvolgere i ragazzi nella lettura e far sì che ci fosse una crescita del livello culturale generale.
Cercavamo di trovare proprio un “equilibrio” tra patrimoni culturali diversi, tra quelli più o meno conosciuti, soprattutto quando si ha a che fare con due mondi considerati diversi come tra Occidente e Oriente. Volevamo spingere i ragazzi che leggevano di più a motivare quelli che leggevano meno. L’intento era quello di fare una promozione culturale all’interno della cittadinanza e della stessa comunità musulmana.
Se si fa caso a come è scritta la parola “EquiLibri” si potrà notare che abbiamo scelto di mettere la “l” maiuscola come riferimento al sostantivo “libro”.
Come nasce il vostro progetto? Qual è stata la vostra idea di partenza?
EquiLibri d’Oriente nasce in un bar della stazione di Porta Nuova nel luglio del 2012. Il progetto ha origine con questo nome, nome che verrà comunque tenuto perché gli argomenti e i temi trattati inizialmente vertevano su contenuti culturali legati al mondo orientale.
Nel settembre del 2012, EquiLibri d’Oriente avviò una collaborazione con il Circolo dei lettori che ci inserì nel programma come gruppo di lettura con incontri a cadenza mensile.
Possiamo considerare la nostra proposta culturale come una “porta” sui paesi d’Oriente e del Nord Africa, un varco verso la conoscenza di culture che possono sembrare molto distanti, anche in senso metaforico.
Posso presumere che il progetto si sia evoluto, o sia cambiato in qualche modo, come succede per la maggior parte delle cose.
Sì, certo. Con il tempo, EquiLibri d’Oriente ha portato anche a riflessioni differenti, ha portato ad ampliare i temi e le attività.
Abbiamo organizzato altri eventi speciali come festival e rassegne con importanti enti museali del territorio e partecipato a campagne di promozione culturale nazionali e internazionali.
Uno degli obiettivi è senza dubbio quello del rinnovamento continuo che passa di conseguenza dai membri della nostra realtà. Ogni membro, con i suoi interessi e il suo background, costituisce un patrimonio ricco di spunti e di storie da raccontare. Questo comporta anche la possibilità di portare avanti le attività e gli impegni della nostra associazione. Chi si inserisce nel gruppo può portare altri temi e altri spunti, come è stato per la musica e il cinema, ad esempio.
C’è stato un andamento analogo anche per quanto riguarda i paesi di provenienza dei membri dell’associazione. All’inizio i membri dell’associazione vantavano in prevalenza origini marocchine, poi si sono aggiunti ragazzi provenienti da altri contesti (tunisini, siriani, libanesi, egiziani, pakistani, ecc.).
Tutto questo ha permesso di caratterizzarci per la grande varietà di contesti affrontati.
I temi che tratta EquiLibri d’Oriente sono molteplici: dalla letteratura alla cinematografia, dall’architettura alla musica, alla poesia. Noto che sembrate più propensi a parlare di poesia e letteratura. Perché?
Abbiamo tutti background diversi. Partiamo da interessi personali, proponiamo varie tematiche e poi scegliamo di cosa parlare. Siamo tutti interessati alla letteratura e alla cultura umanistica (anche quando si parla di tecnologia o architettura) ed è anche il primo ambito con cui abbiamo interagito all’inizio quando eravamo un gruppo di lettura.
La letteratura e la poesia accomunano molto e affascinano la maggior parte delle persone che vengono ancora tutt’oggi agli incontri presso il Circolo dei lettori.
Siamo un ponte.
Siamo un collegamento tra la cultura islamica e il mondo occidentale. Non nasciamo come mediatori culturali ma poi veniamo “percepiti” come mediatori.
Cosa vi ha trasmesso questo progetto, con il passare del tempo e degli incontri al Circolo dei lettori? Cosa sta portando questo progetto, in cosa vi sta arricchendo?
Esporre queste tematiche porta a un innalzamento delle aspettative; scopri cose che non conoscevi.
Noi siamo i primi a imparare: si tratta di avere lo stimolo personale affinché ognuno possa approfondire i temi e possa sempre migliorarsi.
A volte alcuni testi vengono tradotti da noi: questo ci porta a continuare ad “alzare l’asticella” e proporre qualcosa di originale. Grazie ai nostri incontri, ci facciamo conoscere e cresciamo anche noi di conseguenza.
Tutti abbiamo avuto una crescita personale esponenziale, molto anche grazie all’interazione con il pubblico.
Abbiamo dovuto imparare il lessico, capire come cambiare il comportamento davanti a chi ci ascolta, modificare il tono di voce.
Più cresci, più devi affinare la tecnica; più sei sicuro, più attiri gli altri.
Si cresce e si imparano cose nuove. Sappiamo che tutto quello che condividiamo è importante e che spesso veicola spunti e riferimenti preziosi per aprire nuovi orizzonti. Per questo diffidiamo da strumentalizzazioni di ogni sorta che non abbiano alcun legame con l’ambito puramente culturale in quanto non ci appartengono.
Arriviamo al vostro blog: Maktab. Mi parlereste di questo “contenitore”? Per me è quasi un contenitore delle meraviglie.
La parola Maktab (derivante dalla radice del verbo “scrivere”) indica la prima forma di scuola islamica in cui i bambini cominciano a leggere e a scrivere.
Abbiamo voluto dare questo nome al nostro blog che è rivolto a ospitare giovani musulmani esterni alla nostra associazione che vogliano condividere tematiche culturali.
Abbiamo pensato di offrire questo ulteriore strumento proprio per portare avanti uno scambio reciproco di creazioni, spunti e approfondimenti culturali. Gli ambiti culturali toccati sono molteplici: letteratura, cinema, fotografia, arte, ecc., e ogni contributo è ben accetto.
Teniamo a precisare, però, che tutti gli scritti e le opinioni esternate, come è giusto che sia, appartengono agli autori stessi e non a EquiLibri d’Oriente.
Si tratta di «uno scambio continuo dove l’unica legge vigente è quella di discorrere di cultura», fedeli all’intento di promuovere l’esercizio culturale in seno alla comunità.
E proprio la discussione e promozione di tematiche culturali, unite alla bravura e alla passione, sono la grande forza propulsiva di questa giovane associazione. Grazie all’apprendimento culturale, il nostro spirito si arricchisce e la nostra mente acquista maggior consapevolezza e capacità di giudizio.
Ho sempre creduto nel potere dei libri e spesso vi ho trovato risposte a dubbi e momenti difficili della mia vita.
Credo davvero che si possa raggiungere l’equilibrio grazie a un libro e l’associazione EquiLibri d’Oriente, che ringrazio con tutto il mio cuore per questa intervista, ne è la prova.
Photo credits: associazione EquiLibri d’Oriente
Link: http://equilibridoriente.altervista.org/
Potete trovare l’associazione EquiLibri d’Oriente anche su Facebook