OLANDA: QUALCOSA DI INASPETTATO DA SCOPRIRE
Quello di cui avevo bisogno da mesi, quel qualcosa di inaspettato da scoprire che fa bene alla mente e al cuore, ha preso forma in un viaggio fatto alla fine dell’anno scorso.
Per scoprire l’altro bisogna varcare i propri confini: sia quelli fisici del corpo, sia quelli geografici.
Certi aspetti di un altro popolo si possono conoscere meglio visitando altri paesi, per forza di cose.
Io sono una di quelle persone che viaggerebbe sempre, ma spesso, purtroppo, non riesco a farlo.
Per un insieme fortunato di coincidenze, in dicembre ho potuto fare un viaggio in Olanda.
Ho condiviso questa mini avventura insieme a una mia amica; una mia cugina che vive e lavora là ha potuto ospitarci per qualche giorno.
Se devo essere sincera (e voglio esserlo) avrei scelto un’altra destinazione: un paese più caldo, dove poter godere maggiormente del mare.
Per molto tempo avevo incluso i Paesi Bassi tra i posti meno attraenti ai miei occhi, un paese dove difficilmente sarei andata di mia spontanea scelta.
Chi la ama non me ne voglia ma non era proprio nella mia top ten dei luoghi da visitare, principalmente per via del clima.
Dopo 4 giorni nella terra di tulipani e mulini a vento, non solo mi sono resa conto di aver fatto un grande sbaglio a non averla visitata prima, ma ho promesso a me stessa che ci sarei tornata presto.
Eindhoven
Mia cugina vive a Rotterdam (le Case cubiche di Piet Blom sono uno spettacolo) e lavora ad Amsterdam. Il nostro aereo atterrava a Eindhoven.
Abbiamo speso buona parte del primo giorno proprio là: avevamo il bus per Rotterdam nel tardo pomeriggio e avevamo piacere di fare un giro per la città.
Cittadina curiosa con sculture / installazioni originali nella zona dell’università e della stazione, Eindhoven mi ha abbastanza sorpresa: all’avanguardia per il design e la tecnologia, è la terra natale del colosso Philips.
Una delle cose che mi ha più affascinata sono stati gli edifici in vetro e cemento che danno carattere al centro urbano: i grattacieli sono stati in assoluto l’oggetto del desiderio per la mia fotocamera.
Poter girare già un pezzetto dell’Olanda appena atterrate mi ha permesso di godere da subito della meravigliosa luce che inonda e contraddistingue i cieli olandesi.
Zandaam
Il secondo giorno è stato dedicato a visitare Amsterdam e la cittadina di Zandaam, decisamente differenti per dimensioni, architetture e presenza di biciclette, ma accomunate da originalità e carisma.
Io e la mia amica Lidia abbiamo raggiunto Zandaam in tarda mattinata, dopo un’ora e mezza di strada in bus.
Questo coloratissimo centro si trova sulle rive del fiume Zaan e dista circa una ventina di minuti in treno dalla città di Amsterdam.
Mia cugina Laura ci aveva caldamente consigliato di visitarla e devo dire che ha fatto bene. . . è carinissima!
Appena uscite dalla stazione, siamo state entrambe colpite dai palazzi tipici e pittoreschi e dalle facciate colorate: alcune sembrano uscite dalla fiaba di Hänsel e Gretel dei fratelli Grimm (tra l’altro proprio in Olanda, nel parco di divertimenti Efteling, si trova la casa dei due fratellini).
Non avendo molto tempo a disposizione, siamo riuscite a fare un breve giro nel centro della cittadina; ne è valsa comunque la pena, considerando ciò che abbiamo potuto ammirare.
Una zona da vedere è Zaanse Schans, dove il tempo sembra essersi fermato al XVIII secolo, dove si possono visitare fattorie per la produzione del formaggio, contemplare mulini a vento e fotografare le casette in legno.
Dopo pranzo siamo dovute però ripartire alla volta di Amsterdam.
Non vedevo l’ora di raggiungere la capitale.
Amsterdam
Nessuno mi aveva detto che mi sarei innamorata dell’Olanda e che sarei stata “travolta da un insolito destino. . .” (non proprio come nel film della Wertmüller ma quasi).
E invece è proprio quello che è successo.
Uscita dalla stazione dei treni, un edificio meraviglioso e imponente, sono rimasta stupita di quello che mi sono trovata davanti: i palazzi, le persone, il fiume, le biciclette, tutto era limpido e trasparente da riuscire quasi a vederci attraverso.
Era come se fossi tornata bambina e fossi finita nel paese dei balocchi!
Pensai immediatamente che era un peccato avere soltanto un pomeriggio a disposizione per visitare la città e che avrei dovuto fare del mio meglio per riempirmi gli occhi di tutta quella bellezza.
Mica facile. . . A ogni metro mi sorprendevo di ciò che mi si apriva davanti ed ero incredula e attonita.
Amsterdam è stata una rivelazione: da Piazza Dam dove si trova il Palazzo Reale e il Naational Monument, dedicato alle vittime della Seconda Guerra, alla zona dei musei (Van Gogh Museum, Rijksmuseum, Moco Museum), tutto era un incanto.
Ricordo che mentre stavamo passeggiando per il centro della città, a un certo punto ho visto una luce splendida riflettersi sulla facciata di un palazzo; stavo per immortalare l’attimo ma ho commesso un grave errore: ho atteso troppo e la luce è sparita.
Ho perso una fantastica “luce” e ho pensato a quanta bellezza si può perdere sciupando anche solo qualche minuto.
(To be continued. . .)
Photo credits: Veronica Curvietto