ESPRESSIONI CULTURALI: IL “CIAO” A OGNI LATITUDINE
Noi tutti ci esprimiamo in più modi, a parte ovviamente il linguaggio: la gestualità, le espressioni del volto, il tono di voce.
Possiamo comunicare attraverso differenti altre vie, come il modo di vestire o la musica che ascoltiamo.
Scoprire meglio una civiltà attraverso le espressioni culturali durante le interazioni può risultare molto affascinante.
Quando in-contro l’altro: il momento dei “saluti”
Sappiamo molto bene che il popolo italiano è un popolo caloroso, quando ci si incontra ci si bacia, ci si abbraccia, si gesticola parecchio!
In altre parti del mondo possiamo trovare comportamenti molto variegati.
Nei paesi arabi la stretta di mano non viene considerata con molta importanza e per ringraziare si preferisce un cenno con la testa al posto delle parole.
In Bahrein non è considerata maleducazione il chiamare qualcuno schioccando le dita; da noi invece non viene considerato un gesto proprio carino. . .
Per quanto riguarda le movenze o i gesti, in Cina è sconsigliato vivamente il dare una pacca sulla spalla o toccare questa parte del corpo.
In Thailandia, invece, non bisogna toccare il capo alle persone perché è considerato la sede dell’anima.
L’incontro tra uomini e donne: amicizia o corteggiamento?
Se noi occidentali ci guardiamo (si intende tra maschio e femmina) non necessariamente vorrà dire che siamo attratti dalla persona che guardiamo o che
stiamo mettendo in atto una sorta di corteggiamento.
Per tornare alle espressioni culturali nei paesi arabi, gli uomini occidentali non devono guardare le donne arabe.
In Nigeria guardare dritto negli occhi una persona di sesso opposto, mentre le si parla, viene interpretato come un invito sessuale.
Attenzione quindi a dove volgete lo sguardo!
Regole per la buona convivenza: il galateo internazionale
Nei paesi di religione musulmana, è visto come un segno offensivo sedersi mostrando le piante dei piedi o le suole delle scarpe.
In Etiopia è comune mangiare nello stesso piatto degli altri commensali, mentre in Cina non si mangia mai con le mani.
In Thailandia è disdicevole mettersi la forchetta in bocca perché la si utilizza solo per spostare il cibo nel piatto e per mettere il cibo sul cucchiaio.
In Messico, se state mangiando in un ristorante e per caso incrociate lo sguardo di un’altra persona, è considerato cortese dire “buon appetito”.
E al momento del caffè?
Nel caso vi capiti di prendere un caffè con popolazioni beduine del Medio Oriente, dovete agitare la tazza, per non rischiare che non ve la riempiano nuovamente.
Tra le espressioni culturali raccontate, quale vi è sembrata più originale?
Fonti:
4 commenti
Fred
Articolo interessante! Sarebbero belli approfondimenti dell’argomento, in articoli futuri, riguardanti modi di dire, gesti, atteggiamenti… nelle varie culture.
Complimenti per il blog!
Veronica
Ciao Fred!
Grazie per il tuo commento e per il tuo suggerimento!
Sicuramente scriverò altri articoli con approfondimenti sull’argomento.
Ti auguro una buona giornata : )
Alessandro Gaidano
Ciao Veronica ,
concordo con quanto scrive Federico …
Etimologicamente parlando , il termine ” ciao ” ha comunque un significato molto profondo …
La sua origine deriva infatti dalla parola veneziana s’ciào (inizialmente s’ciàvo), che deriva a sua volta dal latino “sclavus”, ovvero schiavo. All’epoca della Repubblica di Venezia era consuetudine salutare in questo modo, senza distinzione di classe sociale, rivolgendosi al proprio interlocutore con quello che al giorno d’oggi corrisponderebbe a : “servo tuo”.
Anche in Austria oggi è consuetudine sentire la gente che saluta con il termine “servus” , come dire “sono al tuo servizio” o in Germania sentire i tedeschi che al momento di salutarsi usano la parola tschüss che ,foneticamente parlando, ricorda il termine italiano.
Quanti oggi – mi riferisco ora alla popolazione italiana – riflettendo sul reale termine , continuerebbe a salutare i propri parenti , colleghi o sconosciuti , pensando a cosa comporterebbe proferire tale parola ?
E’ spesso interessante riflettere su alcuni termini di uso comune , fermandosi anche solo per alcuni istanti …
La lingua italiana è veramente ricca di vocaboli , termini ,….. ma purtroppo , per vari motivi ( anche per pigrizia mentale ) , noi non siamo capaci ad apprezzarne le sfumature e a utilizzarli nel modo corretto a seconda delle varie occasioni e momenti …
Brava …continua così !!!
Alex
Veronica
Ciao Alessandro!
Grazie per il tuo interessante commento.
Sono d’accordo con te sul fatto che la lingua italiana sia ricca di sfumature e significati non sempre valorizzati, purtroppo. . .
Una lingua che è più attenta a dare il giusto peso ai vocaboli è quella araba, ad esempio, idioma legato all’italiano più di quello che pensiamo.
Potrebbe essere decisamente utile approfondire la tematica, per scoprire le analogie tra le culture, oltre alle differenze (che è poi l’intento di questo blog).
Grazie per gli spunti e per l’incoraggiamento 🙂
Buona giornata!